La carenza di vitamina B12 negli over 65 anni è una problematica molto comune; generalmente, si ritiene che i ridotti livelli di questa vitamina siano causati da una modifica nelle abitudini alimentari, ovvero una riduzione del consumo di carne e derivati animali.
Tuttavia, quella dietetica non è l’unica causa: l’avanzare dell’età comporta, infatti, delle alterazioni a livello del sistema gastrointestinale che causano inevitabilmente un ridotto assorbimento della vitamina B12 assunta con gli alimenti, portando ad un quadro clinico che può progressivamente aggravarsi e dare sintomi di affaticamento, deficit cognitivi e perdita di memoria.
PER QUALE RAGIONE I PAZIENTI OVER 65 ANNI HANNO UNA MAGGIORE POSSIBILITÀ DI SVILUPPARE UNA CARENZA DI VITAMINA B12?
Non è raro osservare una carenza di vitamina B12 nei soggetti over 65, nonostante questi assumano correttamente gli alimenti che ne sono ricchi. Le ragioni sono da ricercare generalmente in un danno o in un’alterazione dei processi di assorbimento delle sostanze nutritive lungo tutto il tratto gastrointestinale.
Dopo l’assunzione, gli alimenti contenenti la vitamina B12 (carne, pesce, uova e latticini) raggiungono lo stomaco, dove i succhi gastrici acidi contribuiscono a liberare la vitamina, che diventa così disponibile all’assorbimento lungo il tratto gastrointestinale.
Il malassorbimento della vitamina B12 assunta con gli alimenti è la principale causa di carenza nei pazienti anziani, e coinvolge dal 40 al 70% di coloro che manifestano ridotti livelli di vitamina B12: questa situazione si traduce nell’incapacità dell’organismo di rendere la vitamina B12 disponibile all’assorbimento a livello intestinale.
Le persone anziane sono particolarmente vulnerabili a questa condizione, soprattutto perché l’aumentare dell’età porta spesso allo sviluppo di gastrite atrofica (20-50% dei casi): la gastrite atrofica provoca un danno allo stomaco determinando una riduzione delle secrezioni gastriche e del fattore intrinseco. Di conseguenza, avremo non solo l’innalzamento del pH dello stomaco, che impedisce il rilascio della vitamina B12 legata agli alimenti, ma anche una riduzione del trasporto al circolo sanguigno, provocando così una massiccia riduzione dell’assorbimento di vitamina B12. La riduzione delle secrezioni gastriche, in più, favorisce la crescita della popolazione batterica intestinale, che compete con l’assimilazione della vitamina B12 perché i batteri sono in grado di degradarla prima che questa possa essere assorbita.
Un elemento fortemente associato allo sviluppo di gastrite cronica è la compresenza di Helicobacter pylori, un batterio che si stabilisce nello stomaco e provoca un grave danneggiamento delle pareti gastriche, contribuendo in maniera massiccia all’alterazione dell’assorbimento della vitamina B12.
Infine, l’assunzione prolungata di alcuni farmaci, come gli inibitori di pompa protonica (come omeprazolo, lansoprazolo, o esomeprazolo) o gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina (ad esempio ranitidina o cimetidina), provoca una ridotta acidità dello stomaco, che ancora una volta comporta un ridotto assorbimento di vitamina B12.
QUALI SONO I PRINCIPALI SINTOMI NEI SOGGETTI OVER 65 CHE HANNO UNA RIDUZIONE DEI LIVELLI DI VITAMINA B12?
Poiché la vitamina B12 è essenziale per il metabolismo di tutte le cellule dell’organismo, molti organi vengono colpiti in caso di un’insufficiente presenza di vitamina. Molto spesso le manifestazioni non sono specifiche e c’è una grande diversità di sintomi, sia in termini di severità sia per quanto riguarda le manifestazioni della carenza stessa (leggi articolo VITAMINA B12 BASSA: i sintomi da non sottovalutare).
Le manifestazioni cliniche più classiche includono debolezza ed affaticamento generalizzato, associato ad un quadro di anemia megaloblastica, ossia la presenza di globuli rossi di grandi dimensioni, incapaci di legare correttamente l’ossigeno. Altri sintomi, anche gravi, si traducono in deficit di memoria, difficoltà di concentrazione, ma anche repentini cambi d’umore, fino a depressione e psicosi. Unitamente a questo quadro, i pazienti che manifestano carenza di vitamina B12 appaiono molto deboli ed affaticati, compromettendo in toto il benessere personale.
COME INTERVENIRE PER CORREGGERE I BASSI LIVELLI DI VITAMINA B12?
Per contrastare la carenza di vitamina B12, l’unica terapia possibile prevede la somministrazione di vitamina in dosi elevate per tutta la vita.
La via di somministrazione storicamente più utilizzata è quella intramuscolare, che prevede l’iniezione di vitamina B12 direttamente nel muscolo. Questa via ha però diversi aspetti negativi, partendo dal fatto che è piuttosto dolorosa; può succedere inoltre che, in seguito all’iniezione, possano crearsi delle zone di tumefazione che possono progredire fino alla formazione di doloroso ascesso nel punto dove è stata fatta l’iniezione. In più questo tipo di somministrazione non può essere svolta autonomamente dai pazienti, i quali dovranno recarsi ogni volta nei centri dove si trova il personale specializzato, investendo ulteriore tempo e denaro.
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(leggi articolo: QUAL È LA MIGLIORE SOLUZIONE PER CONTRASTARE LA CARENZA DI VITAMINA B12?)
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